Le Tradizioni di Famiglia…


Un piatto particolare della cucina palermitana che affonda le sue radici tra i contadini e riconosciuto come “piatto povero” per la presenza di ingredienti reperibili facilmente ed in passato presenti solo nelle campagne e’ la “Frittedda Cavura”.

Si tratta di una zuppa, se cosi’ vogliamo catalogarla, fatta con fave piselli e carciofi, stufati a fuoco lento e se presente, aromatizzata con qualche stelo di finocchietto selvatico, che in una delle varianti presenti nella cucina siciliana, diventa una minestra da servire con pasta tipo ditalino rigato N”47 per essere piu’ precisi!

Questo piatto si tramanda nella mia famiglia da anni, si puo’ preparare in ogni momento, vista la presenza di ingredienti reperibili al supermercato,(al banco surgelati) ma se la stagione lo permette, diventa ovviamente piu’ gustosa prepararla con gli ingredienti freschi.

Questa la ricetta da me proposta:

“Frittedda Cavura”

Frittedda Cavura

  • 500 gr fave fresche o surgelate
  • 250 gr piselli fini freschi o surgelati
  • 4 carciofi
  • 2 cipollotti
  • prezzemolo
  • olio
  • sale&pepe

In una casseruola fate imbiondire con abbondante olio i cipollotti tagliati sottili, quindi aggiungete le fave e a fuoco basso fatele rosolare per una decina di minuti; aggiungete i piselli e continuate la cottura precedente, quindi dopo altri 10 minuti aggiungete i carciofi puliti dalle foglie esterne piu’ dure, tagliati alla base per 1/3 e a spicchi da 4, avendo cura di eliminare la barbetta se fosse presente. Fatto cio’, continuate la cottura per altri 5 minuti avendo cura che tutti gli ingredienti prendano sapore, quindi regolate di pepe e sale, aggiungete una manciata di prezzemolo tritato e completate con 2 bicchieri di acqua calda, coprendo con un coperchio e continuando la cottura a fuoco basso per altri 45 miuti circa, o finche’ le fave non risulteranno tenere. Non mescolate troppo, altrimenti rischiate di spezzettare ulteriormente i carciofi, che sono molto delicati. In base ai vostri gusti potete ottenere una portata piu’ asciutta, come in foto oppure lasciare la pietanza piu’ simile ad una zuppa aggiungendo 3 bicchieri d’acqua anziche’ 2. Servite aggiungendo un filo d’olio crudo ed una macinata di pepe nero.

E’ un piatto completo che puo’ essere servito come secondo, anche se spesso viene preparato la sera come piatto unico o contorno da abbinare ad una bistecca.

Buon Appetito a tutti!

7 pensieri su “Le Tradizioni di Famiglia…

  1. Mia madre adora le minestre, le zuppe e tutto quello che somiglia a loro…io devo dire la verità un pò meno, però potrei provare a prepararla per lei e, dal momento che so che la preferirebbe più come una zuppa, che eccessivamente asciutta, provo con 3 bicchieri d’acqua invece che due…credo che sia una ricetta abbastanza semplice, per cui mi ci posso cimentare senza rischiare troppo di avvelenare il parentame 😀
    Ti ho già detto che sono felice di rivederti vero? 🙂 🙂
    Bè, te lo ridico
    Bentornatooooooo 😀

  2. Mia madre dice che non bisogna mai mescolare le fave , con il cucchiaio di metallo ma va usato quello di legno, se no diventano scure e restano un pò dure. Sarà vero? Non ho mai osato togliermi questo dubbio,x non rischiare di rovinarle. Se volete provare … poi mi fate sapere.Ciao Alberto. Sei FORTE!

  3. Grazie dei complimenti Piera!
    Si, e’ vero quel che dice tua mamma!
    In generale sulle verdure l’uso del cucchiaio di metallo durante la cottura le ossida, rendendole scure, sulla durezza credo sia un problema di tempi!
    Poi esistono le tradizioni e le dicerie che fanno il resto!
    Grazie ancora della visita!

  4. Ciao Fra!
    No no, sono sempre li!
    Ho creato questo per affiancarlo al gruppo di Facebook!
    Come stai?
    Non mi sono fatto vivo per un po’, scusa!

  5. ammazza ben due blog..ma come fai..io non riesco a stare dietro ad uno!! 😦 come sto? sto..molti casini a casa e il matrimonio che incombe!

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